Perché vale la pena fare una meta-analisi?
Spesso capita, quando si prepara una rassegna della letteratura disponibile su un oggetto di indagine, di trovarsi di fronte a una grande mole di studi che presentano risultati tra loro contraddittori. In questi casi la meta-analisi rappresenta la via elettiva per sintetizzare i dati disponibili e per spiegare da quali fattori può dipendere l’eterogeneità dei risultati.
La meta-analisi (o metanalisi), introdotta negli anni ’70 da Gene Glass per testare l’efficacia della psicoterapia, è oggi ampiamente applicata in ambito psicologico, educativo, medico, ecc. La meta-analisi viene utilizzata per esaminare diverse ipotesi di ricerca, quali per esempio:
- Una particolare terapia è efficace? (Per esempio, un farmaco sperimentale è efficace?)
- Esistono differenze tra due gruppi? (Per esempio, i bambini adottati e i figli naturali manifestano livelli diversi di autostima?)
- Due variabili sono significativamente associate? (Per esempio, che legame esiste tra soddisfazione lavorativa e soddisfazione familiare?)
Per rispondere a queste domande la meta-analisi offre una sintesi quantitativa dei risultati degli studi disponibili in una determinata area di ricerca.